Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





Gunther Uecker



GÜNTHER UECKER


Grazie alla collaborazione del Goethe Institut Genua e preceduta da un incontro con l'artista svoltosi - con la partecipazione di Bernard Wittek, Germano Beringheli, Paolo Minetti e Sandro Ricaldone - nel salone di rappresentanza del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, si trasferisce a Genova da Torino, dove era stata presentata nell'ottobre scorso dalla Galleria Martano, un'ampia mostra di Günther Uecker, già membro del Gruppo Zero di Düsseldorf, una delle formazioni di ricerca delgi anni '60 più direttamente implicate nella svolta concettuale del periodo successivo e non a caso legato alle coeve esperienze di Yves Klein (la cui teorizzazione delle "architetture d'aria" e dell'evoluzione dell'arte verso l'immaterialità risalgono appunto al 1958-59), di Lucio Fontana e del Gruppo Azimuth (Manzoni, Castellani).
Le opere esposte appaiono suddivise in due nuclei: storico il primo, con lavori (in gran parte di ispirazione strzeminskiana) eseguiti fra il 1956 ed il 1958; imperniato il secondo sulla produzione dell'anno in corso:
Dal raffronto emerge uno spostamento della ricerca di Uecker da una dimensione di luminosità e di intensità pure, attinte attraverso la monocromia (il bianco) e la disseminazione irreglare di elementi (chiodi) applicati perpendicolarmente alla superficie dell'opera, con effetti di mobilità virtuale, verso una ritualità drammatica e primordiale, in cui si avverte l'eco di una speculazione filosofica sulla crisi dell'uomo contemporaneo, sulla sua natura contraddittoria e caotica e che porta il quadro a configurarsi come "spazio d'azione sul quale sono disegnate tracce immaginose, partiture di una vicenda personale".

s.r. (1986)





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