Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





SIMONETTA FADDA - EMIL LUKAS - IVANO SOSSELLA - CESARE VIEL

Dopo Ernesto Iannini, un artista attivo da qualche tempo a Milano, legato allo Studio Toselli, la cui opera palesa connotazioni espressive di estrema intensità, Claudio Ruggieri propone nella sua galleria una collettiva di giovanissimi in cui viene registrato in presa diretta l'affiorare di una componente concettuale del fare artistico (che qualcuno, con una boutade non priva di penetrazione, ha definito come un "ritorno all'arte seria")oscurata in anni recenti dal dilagare dell'eclettismo post-moderno.
Sebbene il fenomeno appaia ancora ristretto (il precedente più rimarchevole è rappresentato dalla personale tenuta da Roberto Costantino la scorsa stagione allo Studio Leonardi), la freschezza creativa di cui danno prova gli artisti coinvolti nell'iniziativa ne attesta l'importanza.
Significativo è anche il fatto che tutti gli autori menzionati(ad eccezione dello statunitense Emil Lukas, che ha in corso in questo periodo una personale presso la galleria Mendelsohn di Pittsburg) operino nell'ambito territoriale ligure, fra Genova e Savona.
Ivano Sossella presenta, in questa occasione, due lavori, il primo dei quali consiste in una sequenza di libri disposti ai margini d'una parete aperti a pagina 15 tranne uno su cui tuttavia (a sottolineare la convenzionalità dell'operazione) è apposta una targhetta recante la scritta "pagina quindici" ed il secondo in uno stereo che s'accende e si spegne ad intervalli di tempo irregolari, segnalando acusticamente e tramite la spia luminosa dell'amplificatore l'alternarsi delle due condizioni.
Simonetta Fadda espone due installazioni formate entrambe da uno schermo televisivo, estratto dal relativo contenitore, avanti al quale è collocata una lente in fibra ottica, che sembrano alludere ad un arresto del flusso d'immagini, ad una destituzione dello strumento dalle sue prerogative funzionali.
Cesare Viel ha in mostra due grandi rettangoli ricavati dall'accostamento di fogli di giornale, "cancellati" mediante un intervento a carbone: l'uno direttamente applicato sulla parete (quasi a costituirne una seconda pelle), l'altro - "Grande specchio a carbone" - disposto sotto vetro così da annullare, grazie alla sovrimpressione virtuale della figura dello spettatore, l'effetto di azzeramento perseguito nella fase anteriore.

s.r. (1987)

 





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