Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





NUOVA PITTURA DALLA CATALOGNA

Vanno infittendosi, da qualche tempo, i segnali che indicano il trend favorevole delle arti visive in Spagna. Non soltanto le fiere internazionali di Madrid (ARCO) e Valencia attirano gallerie, esperti e collezionisti o si realizzano "colpi" clamorosi come il preannunziato trasferimento nella capitale spagnola di parte cospicua delle opere appartenenti alla celebre collezione Thyssen-Bornemisza ma acquista nuovo impulso la proposta, fuori dei confini nazionali, di giovani artisti di rilievo quali Miguel Barcelò, Juan Munoz o la rivelazione dell'ultima Biennale veneziana : Susana Solano, scultrice che associa un rigore compositivo d'impronta minimale all'impiego di materiali (lamiere, griglie, travi metalliche) impeccabili e fascinosi.
Ad appena qualche mese dallo svolgimento - a Milano - di "Espana, artisti spagnoli contemporanei", ospitata alla Rotonda di Via Besana e dallo Studio Marconi, fa ora tappa a Genova, a Palazzo Serra Gerace, (proveniente da Dublino ed in procinto di toccare Colonia, Edimburgo, Helsinki e Parigi) "Catalunya: signografias", una rassegna comprendente opere di sette giovani artisti catalani patrocinata dall'Ambasciata di Spagna in Italia e dall'Assessorato all'Esposizione Colombiana del Comune.
Nel presentare la ricerca di Ignasi Aballì, Pep Agut, Berta Caccamo, Miquel Forrellad, Roser Lacasa, Aureli Ruiz e Lorenzo Valverde, Gloria Picazo ci avverte, richiamandosi a Taine, che "per poter comprendere un'opera d'arte, un artista od un gruppo d'artisti è necessario ricostruire esattamente lo stato generale dello spirito e dei costumi del tempo cui appartengono", menzionando quindi autori come Tapiés, Casamada, Pijuan e Guinovart per il significato che la loro opera riveste nell'evoluzione dell'arte delle generazioni ultime.
Il quadro entro cui si originano i lavori esposti appare alla Picazo contraddistinto dalla suggestione esercitata dalla materia e da una "allusione persistente alla natura", da un tendere "non ad una specularità diretta del reale ma verso la sua conoscenza" che gli artisti materializzano in immagini, forme e segni.
Materia e Natura : è sotto questa duplice (ma non antagonistica) insegna che si dispiega la pittura di Ignasi Aballì, il cui centro tematico è costituito dalla montagna (figura e simbolo di un'interiorità protetta) la cui oscura materia ferrigna perviene a tramutarsi in oro.
Materia e Forma potrebbero dirsi, invece, i due parametri di Pep Agut, che contrappone superfici bituminose, trattate evidenziando la gestualità del tratto, al disegno di forme geometriche, la lucentezza dei profili metallici al trasparire grezzo del fondo in legno del dipinto.
Ancora la materia, ambiguamente giocata nelle sue valenze allusive, di paesaggio immaginario, di superficie in cui un'increspatura suscita un orizzonte ed uno strappo delinea una voragine, caratterizza l'opera di Miquel Forrellad, mentre il segno - svariante dallo schizzo primitivo alla complessità dell'arabesco - introduce l'opera di Berta Caccamo in un territorio ove l'annotazione privata si trasforma in emblema.
Tracce impresse sul foglio come enunciazione dell'esperienza empirica e, nel contempo, come, avvio d'una deriva onirica sostanziano i disegni di Rosen Lacasa, mentre forme ancestrali ed inquietanti affiorano nei fogli di Aureli Ruiz.
Lorenzo Valverde, infine, attua nel suo "Un desfile para la via publica" (1988) un cauto sconfinamento dalla virtualità della rappresentazione pittorica verso una spazialità effettiva, realizzando un ironico innesto di elementi oggettuali sulla superficie pittorica.

s.r. (1989)





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