Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





MARIO CARROSSINO


Nei dipinti di Mario Carrossino, l’attenzione diretta alle armonie ed ai contrappunti cromatici si salda ad una ritmica scansione delle superfici. L’alternarsi di tratti di colore lineari, disposti obliquamente (talora leggermente incurvati), il succedersi repentino di zone a dominante cromatica differente; il sovrapporsi di stesure che si influenzano reciprocamente, designano un moto che - attraverso un gioco di analisi e di combinazione - mira ad appropriarsi dell’essenza vibratile della luce.
Da ciò é scaturita - quasi inevitabilmente - una interpretazione del suo lavoro come rilettura del l’esperienza divisionista e, in specie, dell’opera di Sexto Canegallo, ove l’attenzione al fenomeno sensibile era animata da tensioni teosofiche. Tale indicazione, sebbene ormai canonica e per certi aspetti non infondata, va assunta con prudenza così come quella che ipotizza una contiguità con certi indirizzi dell’ultimo Schifano, che ha preso a valersi di una lunga pennellata verticale. Entrambe trascurano che - per Carrossino - il riferimento a scenari od eventi naturali è frutto di una consapevolezza in cui la vena lirica si mescola, impercettibilmente, all’ironia; che - ancora - egli non si dichiara propenso ad una poetica dell’"impressione" quanto, piuttosto, raffronta il proprio operare alle squisite sottigliezze esemplificate dalle textures di Piero Dorazio.

s.r. (1986)





HOME PAGE

ARCHIVIO ARTISTI

MOSTRE A GENOVA