Hozro: materiali sulle arti visive a Genova







BIASSONI: PICCOLI DÉTOURNEMENTS

Chi pensava al détournement come ad una voga degli anni cinquanta/sessanta, definitivamente consegnata alla storia nel registro "parodico-seri(os)o", grazie a cui i fumetti western venivano convertiti in dialoghi filosofici intorno alla reificazione ed i films di arti marziali in parabole sulla lotta di classe, od anche - in senso più ampio - come ad una pratica avanguardistica fondata sulla demistificazione di forme estetiche esaurite. si troverà spiazzato, a sua volta, dalle nuove insorgenze del fenomeno e dal suo mutamento di segno.
Se, infatti, era un tempo usuale l'impiego di stereotipi mutuati dalla comunicazione popolare, per aggredire la sfera aulica della tradizione ovvero per potenziare un messaggio, ciò che si riscontra - al presente - è l'affermarsi di tendenze artistiche inclini alla diversione delle strategie dell'advertising od al travisamento polemico dell'immagine pubblicitaria, divenuta anonima sequenza di fondo dello scenario quotidiano.
I ribaltamenti persin troppo simmetrici e inespressivi di Jenny Holzer e Barbara Kruger (o, in ambito francese, di IFP e di Philippe Cazal) sono all'ordine del giorno, così come i sornioni coniglietti inox di Jeff Koons.
Meno battuta, la via leggera dell'arguzia e dell'invenzione grafica ci riserva, con Marco Biassoni, soddisfazioni inattese.
Schizzati a pennarello, senza troppo rimuginare e senza calcolate raffinatezze tecniche, su fogli staccati da riviste, i suoi disegni stravolgono la banalità (decervellata, si potrebbe dire, con espressione jarryana) della pagina promozionale talora attraverso una sorta di mascheratura del fondo, che affiora, con effetto discrepante, solo all'interno delle sagome figurali, talaltra costruendo una scena alternativa a partire da un dettaglio dell'immagine originaria. O, ancora, puntando sulla deformazione con uno scatto fantastico, nutrito di humour.
Dalla sovrapposizione choquante d'una silhouette femminile al volto impudente d'un giovane intento a fumare si passa cos ad una passeggiata compiuta attraverso un cartellone di Depero; dalla testa tautologicamente ricavata dalla scritta "THE HEAD" al personaggio grottesco ottenuto alterando un macchinario oculistico.
Svisamenti, come si vede, rapidi, in certa misura fortuiti: impromptus nati per veicolare intuizioni visive allo stato nascente, ancora partecipi di quella dimensione di sorpresa che - sosteneva Apollinaire - costituisce "la più grande energia nuova".

s.r. (1992)





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