Hozro: materiali sulle arti visive a Genova





AGIRE IL MONDO

"Agire il mondo": sotto questa insegna - che costituisce altresì il titolo di una delle sue prime organiche rassegne, tenuta al Palazzo Mediceo di Serravezza - ha preso le mosse nell'ultimo biennio un gruppo di giovani artisti liguri e toscani (Costantino, Fadda, Formento, Sossella, Tozzi, Viel, Vitone) la cui opera va sollevando un crescente interesse in ambito nazionale.
Venuti alla ribalta nel momento in cui la figurazione selvaggia (o neo-manierista) e la decorazione post-modern manifestavano sintomi di crisi, gli artisti del gruppo - le cui ricerche si collocano in un'area concettuale - si sono trovati di fronte al problema del superamento di un'operatività fondata sui "meccanismi di fascinazione che l'immagine (oggi sempre più tecnologicamente confezionata) puo' esercitare sullo spettatore" e che, per ciò stesso si traduce in "indifferenza al vero ed alle cose" (Pedrini) senza peraltro ricadere negli schemi analitico- linguistici propri del Concettuale storico e, in specie, delle sue correnti più fredde.
Rifiuto quindi della rappresentazione e, nel contempo, di un'arte "il cui materiale sia il concetto", secondo l'originaria definizione di Henry Flynt.
"Agire il mondo" assume quindi il significato di una rivendicazione di immanenza, così come "Potere la lingua" (titolo della mostra presentata a settembre al Centro Belvedere di Caserta) riflette un'idea "performativa" del linguaggio, assunto come strumento d'azione, come - secondo quanto scrive Enrico Pedrini "possibilità di determinare il senso di un segno attraverso uno spostamento del senso stesso".
Alcune recenti personali, tra Pisa, Genova e Milano hanno consentito di conoscere il lavoro piu' recente di taluni fra gli artisti di cui si va discorrendo.
Luca Vitone ha realizzato allo Studio Gennai di Pisa un'installazione (un cerchio ottenuto assemblando carte geografiche fotocopiate "controllato" da un centro stabilito da un filo a piombo, a margine del quale è collocata una targa metallica riportante la frase "Il centro comunica la perdita") in cui enuncia uno "stato di perdita topologica", valendosi della riproduzione fotostatica per rimarcare "La condizione di omologazione e di spersonalizzazione del luogo geografico" di cui non sopravvive che una mera informazione d'esistenza.
Ivano Sossella ha presentato a Genova, presso la Galleria Pinta, un'operazione in certo senso tautologica (un'errata corrige che rettifica la dicitura la dicitura riportata sull'invito della mostra, "innata corrige", appunto in "errata corrige") ove il ripristino della correttezza dell'espressione, ristabilendo "la legge istruttrice" apre la possibilità di "giocarne l'uso".
Marco Formento, in una mostra in corso sino al 6 marzo prossimo nello spazio milanese di Luciano Inga Pin, conferma la propensione a muoversi attraverso "un'articolazione di corpi linguistici che agisce direttamente sul funzionamento delle cose" presentando - fra l'altro - una sequenza di fotocopie il cui testo ("fotocopia su carta") si altera nel succedersi della riprodzione sino a divenire illeggibile, asseverando e smentendo, insieme, una delle affermazioni contenutenella pubblicazione che accompagna l'evento: "gli unici a sopravvivere sono i messaggi, essi possono essere copie di copie di copie...".

s.r. (1989)





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